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GAL Anglona Romangia - Cultura : Dialetti, chiese e folklore del territorio

Dialetti
Il significato dei nomi proposti per i diversi paesi facenti parte del GAL  Anglona-Romangia rivela i segni del passato e porta una maggiore comprensione del territorio, della lingua, della cultura e spesso anche della storia. I tre sistemi dialettali (logudorese, gallurese e sassarese) presenti in zone ben delimitate pur se attigue, contribuiscono a creare sfumature nelle usanze, nei costumi e probabilmente anche nel modo di pensare. L’intero territorio del Gal, nel passato, fu sede di due curatorie contigue Anglona e Romangia. La presenza nei secoli scorsi di molti monasteri ha contribuito a creare  una tradizione culturale significativa.

Chiese
Tutti i paesi, anche i più piccoli, vantano una bella chiesa parrocchiale. Il territorio campestre è cosparso di moltissime chiese, spesso, unico resto di centri abitati ormai scomparsi. Molte di queste chiese campestri sono ridotte a ruderi e sono in attesa di essere restaurate per far rivivere le antiche atmosfere e riti di un tempo. Veri gioielli sono le chiese in stile romanico, eccezionali alcune di esse in stile romanico pisano, costruite con materiali del luogo. Molte di esse sono visitabili e sono diventate centri di attrazione turistica per l’interesse artistico e culturale delle loro architetture e per i tesori che racchiudo al proprio interno.

Folklore
La ricostruzione della gran parte dei costumi tradizionali sardi è stata possibile grazie al reperimento di antiche foto e di alcuni pezzi originali che i gruppi di studio hanno saputo rintracciare. Riscoprire queste radici, del costume così come quello dei balli e delle usanze tradizionali, è essenziale per riaffermare la propria identità culturale. Il costume della donna arricchito con gioielli era composto solitamente da una camicia di cotone o di panno, una gonna di tibè o panno a pieghe, un gilet di broccato, velluto o cotone, uno scialle per la testa e uno più ampio per le spalle. Quello dell’uomo era composto solitamente di una camicia di tela bianca con piegoline e con nel colletto e nelle maniche dei bottoni d’argento. Completano il costume un gilè di velluto o di orbace, i pantaloni di tela di lino bianca, un gonnellino di velluto o di orbace, le ghette, un copricapo e un giaccone con il cappuccio a punta.
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